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Quando ci sentiamo inadeguati con il nostro cane

  • Immagine del redattore: laura selvi
    laura selvi
  • 29 set
  • Tempo di lettura: 3 min

Ci sono momenti, nella vita con il nostro cane, in cui ci sentiamo inadeguati.

Guardiamo lui, guardiamo noi stessi, e ci sembra di non sapere cosa fare.

Di non avere le risposte giuste.

Di non essere “abbastanza”.

Può succedere dopo una passeggiata difficile, quando il cane tira, si agita, abbaia, e noi ci ritroviamo frustrati, magari più nervosi di quanto vorremmo.

Oppure in casa, quando ci rendiamo conto di non aver colto un suo segnale, una difficoltà, un bisogno, di aver reagito con fretta, di aver chiesto troppo.

Quella sensazione ci attraversa e resta lì, nello stomaco: un misto di colpa, dubbio e frustrazione.

È un nodo in gola difficile da sciogliere:

“Non sono abbastanza bravo.”

“Non so cosa fare.”

“Non riuscirò mai a capirlo davvero.”

Il primo istinto è magari quello di scacciare via questa sensazione,

di trovare in fretta una soluzione, di “aggiustare” il cane o noi stessi.

Ma cosa accadrebbe se invece ci fermassimo?

Se smettessimo di correre, e iniziassimo ad ascoltare?

L’inadeguatezza, se le diamo spazio, diventa una porta che si apre.

È un invito a guardare la relazione da un’altra prospettiva.

A chiederci:

Cosa stava vivendo il mio cane in quel momento?

Cosa stavo provando io?

Cosa mi ha fatto reagire in quel modo?

Restare in ascolto è difficile.

Significa sospendere il giudizio, anche verso noi stessi.

Significa tollerare l’idea di non avere tutte le risposte subito.

Significa ammettere a noi stessi di essere in difficoltà

Eppure, è proprio in questo spazio che la relazione inizia a trasformarsi.

Pensiamo che sentirci così sia un segnale che qualcosa non va, che dobbiamo “aggiustare” il cane o diventare padroni migliori.

Così ci affanniamo a fare di più, spesso controllare di più.

Ma quella sensazione torna, puntuale, ogni volta che la relazione ci mette davanti alla sua complessità.

E se invece fosse un punto di partenza?

Sentirsi inadeguati può essere il momento esatto in cui iniziamo davvero ad ascoltare

È come una piccola luce che si accende per dirci di fermarci e osservare.

Osservare il cane, certo, ma anche noi stessi.

Cosa stiamo provando?

Cosa ci ha fatto arrabbiare, preoccupare, perdere la calma?

E cosa stava vivendo il nostro cane cane in quel momento?

Cosa starà provando davvero?

Restare in questo spazio è difficile, perché ci mette a nudo.

Richiede il coraggio di non correre subito a trovare una soluzione, di non giudicarsi incapaci, di non scaricare la frustrazione.

Ma è proprio in questo spazio che può nascere qualcosa di nuovo.

È qui che smettiamo di voler controllare ogni cosa e cominciamo a entrare in relazione, è questa la strada per iniziare a sperimentare un piano relazionale differente

Ogni errore diventa un’occasione per imparare, ogni dubbio un invito a rallentare a pensare, a porsi domande più che darsi risposte 

Passo dopo passo, possiamo trasformare l’inadeguatezza in consapevolezza.

Possiamo costruire una relazione più profonda, meno basata su regole rigide e più radicata nella comprensione, nella presenza, nella curiosità reciproca.

Perché la verità è che non esiste una relazione perfetta,

ma esiste una relazione che cresce, che evolve, che si aggiusta, che trova incastri , giorno dopo giorno 

Una relazione che ci rende migliori proprio perché ci costringe a metterci in discussione.

E allora, la prossima volta che ci sentiamo inadeguati,

invece di fuggire o giudicarci, possiamo provare a restare.

Fare un respiro, guardare il nostro cane, e lasciare che quella sensazione ci guidi.

Perché è proprio da lì che si comincia a costruire.

Non dal giorno in cui non sbaglieremo più,

ma da quel preciso momento in cui scegliamo di porci domande piuttosto che avere la fretta di trovare risposte 

Ti è mai capitato di sentirti così?

Cosa hai provato quando hai trovato il coraggio di restare in queste emozioni scomode invece che scappare?



Folco, un cane compreso, rispettato che ogni giorno ci insegna che cambiare la nostra vita e il corso degli eventi è più che possibile ma...bisogna crederci!!

 
 
 

3 commenti

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Ospite
07 ott
Valutazione 5 stelle su 5.
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Pamela
30 set
Valutazione 5 stelle su 5.

Bella rilessione, molto vera! Partire dalle emozioni e dalle sensazioni del corpo nostre e metterci in osservazione! I nostri cani sono un grande dono delle piccole campane tibetane, che ci permettono di essere più consapevoli, di noi e di loro!

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Ospite
23 ott
Risposta a

Grazie Pamela per la tua riflessione che condividiamo pienamente 🤗

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